I miei cani

Questi sono i miei cinque amici pelosi, più una che vive ancora dentro di me...

Smilla

Smilla
ciao piccola stella!

Always

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Grande labradorina!

Watt

Watt
Il mio boxer fantastico

Sbiru

Sbiru
Buffa, intelligentissima amica

Quidditch

Quidditch
Il principe

Tomina

Tomina
Piccola peste


MODIFICARE IL COMPORTAMENTO

GLOSSARIO

Modificare il comportamento di un animale (addestrare) significa rinforzare i comportamenti desiderati ed estinguere quelli non voluti tramite l’uso di rinforzi e correzioni. Le tecniche di addestramento che hanno maggior successo si incentrano sull’uso del rinforzo positivo, premiando il cane per il comportamento corretto piuttosto che punendolo per gli errori.

Abilità
Capacità generiche associate all’esecuzione di un compito. Si sviluppano nel tempo tramite interazione tra bagaglio ereditario ed esperienza, e sono relativamente permanenti.


Avversivo
Qualcosa per evitare il quale l’animale emette un comportamento.

Chaining (concatenamento)
Il processo di combinare molteplici comportamenti in un unico comportamento continuo sotto un singolo segnale. Una risposta appresa diviene così lo stimolo per la successiva risposta desiderata. Back - chaining Consiste nel lavorare l’ultimo elemento di un comportamento complesso, quindi il penultimo, e così via. (vedi “principio di Premak”).

Clicker
Piccolo strumento che emette un suono. Nell’addestramento si usa come segnalatore per identificare una risposta desiderata. E’ un ottimo segnale perché è unico, rapido e coerente.

Clicker training
Tecnica sviluppatasi nell’ambito del condizionamento operante, di cui usa solo il rinforzo positivo, l’estinzione, e talora la punizione negativa, omettendo il rinforzo negativo e la punizione positiva.

Comportamento
Qualsiasi attività che un soggetto esibisce. Ogni comportamento deve essere osservabile e misurabile.

Condizionamento classico
Il processo di associare uno stimolo neutro ad uno stimolo non condizionato affinché lo stimolo neutro provochi la risposta non condizionata.

Condizionamento operante
Consiste nel modificare la risposta di un animale a un determinato stimolo manipolando le conseguenze della risposta che propone.

Conseguenza
Il risultato di un’azione. Spesso – ma non sempre – le conseguenze influenzano il comportamento successivo di un individuo.


Controcondizionamento
Abbinare uno stimolo che evoca una risposta non desiderata, con una risposta opposta, cosicché lo stimolo evochi la nuova risposta. Necessita di un lavoro molto graduale.




Correzione

Un rapido ammonimento (non una punizione) somministrato al cane che emette il comportamento sbagliato quando già conosce il comportamento corretto richiesto.
Le correzioni violente possono avere un effetto negativo, piuttosto che positivo, con soggetti sensibili, o comunque se il soggetto non conosce realmente il comportamento richiesto.
Le punizioni fisiche non sono da considerare correzioni e non sono mai giustificabili. I cani non hanno né la capacità di ragionamento né i sensi di colpa umani. Le punizioni fisiche sono causa di stress e paure, e possono addirittura incoraggiare comportamenti aggressivi.
Eventuali correzioni “dure”, come risposta a comportamenti aggressivi del cane verso l’umano, vanno applicate esclusivamente da educatori esperti.


Criterio
La risposta specifica, scelta dall’addestratore durante una sessione di lavoro. Sono criteri non solo quelli fisici (posture, posizioni e movimenti) ma anche latenza, durata e distanza.

Criteri permanenti
Sono quelli che si ritrovano nel comportamento finale. Devono essere lavorati ad un livello superiore di affidabilità rispetto a quelli temporanei.

Criteri temporanei
Criteri che rappresentano un passaggio per arrivare al comportamento finale, e che non saranno presenti come tali nel comportamento finale. I criteri temporanei vanno lavorati fino ad una affidabilità dell’ 80% prima di "innalzarli". Se un criterio temporaneo viene rinforzato troppo a lungo, può risultare difficile convincere l’animale a cambiare il relativo comportamento.
Desensibilizzazione
Il procedimento di aumentare la tolleranza ad un particolare stimolo aumentandone progressivamente l’intensità.

Discriminazione
La capacità di distinguere tra due o più stimoli simili.

Estinzione
L’indebolimento progressivo di un comportamento attraverso il non-rinforzo, semplicemente ignorando il comportamento.

Generalizzazione
Il rispondere allo stesso modo a molti stimoli differenti.


Jackpot
Un “super premio” somministrato in seguito ad una risposta particolarmente importante.

Latenza
Il tempo che intercorre tra segnale e risposta. Idealmente deve essere uguale a zero, o comunque più breve possibile.

Movimento
Spostamento del proprio corpo o di parti di esso attraverso contrazioni muscolari.

Picco di estinzione
E’ una caratteristica dell’estinzione. Quando un comportamento precedentemente molto rinforzato cessa di essere rinforzato, l’animale aumenta temporaneamente l’intensità o la frequenza del comportamento in questione. Dopo tale periodo, il comportamento tende all’estinzione.
Posizione
Collocazione del corpo rispetto a ciò che sta intorno (di fronte, al piede ecc…).

Postura
Un atteggiamento del corpo (seduto, a terra, in piedi ecc…) mantenuto dal tono muscolare.

Premio
Tutto ciò che il cane può associare positivamente con il comportamento desiderato, costituendone il fattore motivante. Può essere costituito da oggetti (cibo, giocattoli), da comportamenti sociali (coccole, complimenti), autorizzazioni a compiere azioni gratificanti (sedute di gioco con persone o altri cani o qualsiasi altra attività che piaccia al soggetto).

Principio di Premack
La teoria afferma che “un comportamento esibito a maggiore frequenza o probabilità tende a rinforzare comportamenti che vengono esibiti a una minore frequenza/probabilità”. O ancora “per ogni coppia di risposte, quella indipendentemente più probabile rinforzerà quella meno probabile”.



Punizione negativa (P-)
Togliere qualche cosa per cui il soggetto emette un comportamento (rinforzo) per estinguere o abbassare la frequenza del comportamento stesso.

Punizione positiva (P+)
Aggiungere qualche cosa per evitare il quale il soggetto emette un comportamento, per estinguere o abbassare la frequenza del comportamento stesso.
Rinforzo a intervallo fisso
Schema di rinforzo in cui l’addestratore rinforza la risposta corretta a intervalli di tempo costanti.

Rinforzo a intervallo variabile
Schema di rinforzo in cui l’addestratore rinforza la prima risposta corretta dopo un periodo variabile secondo un programma temporale prestabilito.


Rinforzo a tasso fisso
Schema di rinforzo in cui l’addestratore rinforza la risposta corretta dopo un numero prestabilito di risposte. Il rinforzo continuo, ove ogni risposta corretta viene rinforzata, rappresenta lo schema più semplice di rinforzo a tasso fisso.

Rinforzo a tasso variabile
Schema di rinforzo in cui l’addestratore rinforza una risposta corretta dopo un numero di risposte corrette variabile attorno ad una media.

Rinforzo condizionato o Rinforzo secondario
Uno stimolo neutro, ovvero che non provoca alcuna risposta, che abbinato ripetutamente ad un rinforzo primario, ne acquisisce le proprietà rinforzanti. I rinforzi secondari possono essere anche più potenti di quelli primari.
Rinforzo negativo (R-)
Togliere qualche cosa per evitare il quale il soggetto emette un comportamento, per rafforzare o aumentare la frequenza del comportamento stesso. E’ evidente che bisogna per prima cosa applicare un avversivo per poterlo poi rimuovere.



Rinforzo positivo (R+)
Aggiungere qualche cosa per cui il soggetto emette un comportamento (rinforzo) per rafforzare o aumentare la frequenza del comportamento stesso.

Rinforzo primario
Un rinforzo che soddisfa una pulsione naturale, come il cibo, l’acqua, il sesso.

Risposta
Qualsiasi comportamento in seguito a stimoli.

Risposta condizionata
Una risposta appresa tramite l’impiego di uno stimolo specifico.

Segnale (cue)
Ciò che suggerisce quale comportamento esibire. Uno stimolo che provoca un comportamento. Può essere verbale, fisico (un gesto) o ambientale

Segnali di calma
Segnali corporei anche impercettibili usati dagli animali per indicare stress e per evitare o dilazionare il confronto e l’aggressione.

Segnale di "non-premio"
Una parola o un rumore, es. “hey” che comunica al cane che sta facendo la cosa sbagliata e che non otterrà un premio. E’ essenziale il tempismo per identificare il momento esatto in cui il cane esibisce il comportamento indesiderato. In genere non viene usato, costituisce infatti un segnale dall’uso molto complesso e non necessario.

Shaping
Il processo di modellamento graduale di un comportamento sino ad ottenere quello desiderato, attraverso approssimazioni allo stesso.

Stimolo
Tutto ciò che provoca un comportamento. L’evento, situazione, condizione, segnale cui corrisponde una data risposta. Un cambiamento nell’ambiente. Se lo stimolo non ha effetto sull’animale, si definisce neutro. Uno stimolo che causi un cambiamento nell’animale, ad esempio lo porti a esibire un dato comportamento, si dice "stimolo discriminativo".

Stimolo ponte

E’ un segnale che identifica la risposta desiderata e la collega temporalmente al rinforzo primario. Il clicker è uno stimolo ponte.

Target
Un oggetto che l’animale impara a toccare con una parte del corpo per ottenere un rinforzo. Solitamente i target sono oggetti immobili.


Target stick

Un target mobile che l’animale impara a seguire. Viene spesso usato come stimolo.



Tasso di rinforzo
Il numero di rinforzi somministrati in un dato periodo. Un tasso di rinforzo elevato è essenziale al successo dell’addestramento.

Timing

Idealmente, il "click" deve essere contemporaneo all’acquisizione del criterio. Il timing è una abilità meccanica e richiede pratica. L’addestratore dovrebbe essere in grado di riconoscere i comportamenti che precedono quello da condizionare in maniera da "cliccare" nel momento esatto in cui il comportamento viene proposto.

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